lunedì 29 febbraio 2016

And the Oscar goes to…


Sì, banalotto come titolo, ma se lo usa Repubblica voglio farlo anche io! 
Questo è un post senza pretese: non sono un esperto di cinema, anzi, ma devo in qualche modo dire la mia sull'ultima edizione degli Oscar, anche perché ormai sono quasi 6 anni che faccio la diretta notturna, ma non sono mai riuscito a dire la mia sulle premiazioni. Sarò molto breve. (alcuni premi non ci sono perché non ho visto i relativi film, era davvero troppa roba da recuperare!).

venerdì 26 febbraio 2016

La cosa da un altro mondo - John W. jr. Campbell (1938)

Ritorno con un post scritto di getto, perché in questi giorni non ho avuto affatto la possibilità di avvicinarmi a un pc, ma ho troppa voglia di parlare dell'ultimo arrivo sulla mia libreria!
Nell'ultima settimana sono stato a casa di amici, nella zona di Caserta, che mi hanno accompagnato in un carinissimo mercatino delle pulci. Breve premessa: io adoro i mercatini, anche perché si trovano una miriade di libri usati al costo di un euro, insomma il paradiso in terra. Molto spesso si trova anche tantissima fantascienza e fantasy, vi lascio immaginare il mio giubilo. A tal proposito una mia amica mi ha regalato un'antologia, per la precisione Il grande libro della fantascienza classica ed è proprio di questo librone che voglio parlarvi oggi.

L'antologia è parecchio datata, non solo per quanto riguarda la stampa del suddetto librone, ma anche per le sue condizioni. La pellicola trasparente è quasi totalmente rovinata e, come potete immaginare, le pagine sono completamente ingiallite. Eppure qualcosa mi diceva di aver fatto un affarone, considerando che non ho neanche pagato per accaparrarmi il libro.
Sfogliando le pagine mi sono accorto che l'introduzione è stata scritta da un certo signor Asimov, insomma mica pizza e fichi. Quello che però mi ha veramente riempito di gioia è una delle short story contenute nell'antologia. Sto parlando di Who Goes There? di John W. Campbell Jr. Un racconto famoso soprattutto per le sue trasposizioni cinematografiche, ovvero La cosa da un altro mondo e La cosa (ci sarebbe una terza pellicola, del 2011, ma provo profonda tristezza nell'annoverarla accanto a due mostri sacri della fantascienza).

martedì 16 febbraio 2016

Heinlein - Fanteria dello spazio (1962)

Quando ho iniziato a leggere fantascienza, decisi che il modo migliore per approcciarsi ad un genere fosse partire dalle basi, mi gettai a capofitto quindi in tutti quei romanzi pubblicati nel dopoguerra. Andando a zonzo su internet e consultando anche La Storia Illustrata della Fantascienza, è saltato fuori che questo periodo è denominato epoca d'oro della fantascienza, un po' come la golden age dei fumetti americani insomma. Sì, io non sapevo neanche questo durante il liceo, ma come ho già detto altre volte sul blog: non leggevo parecchio prima dei diciassette.

Inutile dirvi che mi sono immediatamente innamorato della letteratura sci-fi, anzi devo praticamente la mia passione alla fantascienza scritta proprio agli anni 50'-60'. Tra la letteratura di quel tempo, Heinlein è uno degli autori che preferisco, anche se fino a ora mi sono limitato a leggere qualche romanzo rivolto ai ragazzi, tra cui Fanteria dello Spazio. Sebbene il romanzo sia in prima persona, una tecnica narrativa che non amo, Heinlein è riuscito a farmi amare ogni capitolo, riuscendo a ribaltare il mio pregiudizio. 
Il titolo potrebbe ingannare chi si approccia all'autore per la prima volta, infatti anche io, quando presi tra le mani la mia fantastica copia Urania per la prima volta, mi ritrovai piuttosto spiazzato. Mi aspettavo parecchia azione, combattimenti, campi di battaglia e chi più ne ha più ne metta, anche perché il primo capitolo è pieno zeppo di alieni e azioni militari! In realtà gran parte del romanzo è ambientata nell'accademia militare.


lunedì 15 febbraio 2016

Asimov - La fine dell'eternità (1955)

Quando ho aperto questo blog, mi ero promesso di scrivere soprattutto recensioni letterarie. Quindi eccoci qui, con questo primo esperimento.
Principalmente leggo fantascienza e sono un tantino ossessionato da Asimov, ho scelto dunque di partire proprio con un suo romanzo, ovvero La fine dell'eternità, riletto la settimana scorsa.

La prima volta che lessi questo romanzo andavo alle superiori, mi stavo avvicinando proprio in quei mesi alla lettura vera, quella hardcore per intenderci. Leggevo davvero poco prima dei diciassette anni, oggi un po' me ne pento, fortuna che durante tutti questi anni sono riuscito a recuperare.
Ho scelto La fine dell'eternità perché è il mio romanzo di fantascienza preferito in assoluto, non solo perché tratta il tema del viaggio nel tempo con un piglio nuovo, soprattutto se consideriamo l'anno in cui è stato pubblicato, ma perché mi ha avvicinato al mondo della letteratura sci-fi. Insomma ho deciso di giocare in casa, anche perché non mi sento affatto capace di recensire romanzi.

sabato 13 febbraio 2016

Dylandogge: Color Fest 16 - Tre passi nel delirio

Partiamo da questo presupposto: un buon wannabe legge Dylan Dog. Spesso però se ne lamenta come se non ci fosse un domani, perché lui è un lettore navigato, esperto, ma soprattutto informato. Io invece ho iniziato a leggere Dylan da circa un annetto, precisamente dal numero 337, vi lascio immaginare la mia conoscenza del personaggio. Però ho imparato ad apprezzarlo, anzi, a dirla tutta ho iniziato ad avvicinarmi al fumetto seriale italiano proprio grazie all'indagatore dell'incubo.

I Color Fest sono un'ottima possibilità per noi lettori gggiovani di poter apprezzare questo personaggio pur non sapendo quanti peli ha sul pube. Le storie sono sperimentali, non sono quindi scritte e disegnate con lo stile che contraddistingue gli albi di Dylan Dog, per non parlare del fatto che sono una vetrina fantastica per artisti incredibili.

venerdì 12 febbraio 2016

Chiudete questo blog.

Ho perso il conto dei blog ho aperto durante gli ultimi due anni. Anzi, lo dico per precauzione, vi consiglio di non farvi piacere più di tanto i miei contenuti, non che ci sia il pericolo che succeda, ma è probabile che come gli altri anche questo blog venga abbandonato.
Sì, questo è a tutti gli effetti un diario. Oltre alle mie disavventure da wannabe, posterò recensioni, riflessioni e tutta roba di cui non importa a nessuno, ma fa figo e ritengo di dover pubblicare anche io qualcosa sul webbe.

Prima di lanciarmi in questa cosa, trovo doveroso spiegare cos'è un wannabe. Potreste googlarlo, certo, ma non troverete la definizione di wannabe italiano. Il wannabe italiano è una creatura antropomorfa che sopravvive nella vana speranza un giorno di riuscire a diventare qualcuno pur non facendo un cazzo. Esattamente quello che faccio io. Ok, diciamo che io qualcosa la faccio, anche perché se non stessi facendo nulla non avrei aperto questo blog. Torniamo a noi. Il wannabe italiano nello specifico è legato al mondo della letteratura e del fumetto. Insomma due mondi quasi inaccessibili, ma questa è una vitaccia e uno deve pur sognare.
Il prototipo perfetto è trentenne, ancorato alle sue convinzioni da “eh ma la roba anni ottanta era meglio” e soprattutto è un super mega espertone, soprattutto quando il wannabe in questione è un fan del fumetto italiano, bonellidi in particolare. Io invece sono ignorante. Non lo dico per fare il tipo controcorrente eh, sono davvero ignorante, anzi con ogni probabilità non sono nemmeno bravo a scrivere, però anche i bambini ciccioni e scoordinati hanno il diritto di sognare di diventare calciatori!

Scrivo per diversi siti d'informazione pop e nerd, solo che lì c'è gente che corregge le puttanate che posto, mentre qui tutto è nelle mie mani e con queste premesse potete ben capire che ne uscirà un mappazzone, però oh, io vi ho avvertito.