mercoledì 13 aprile 2016

Captain America: Dimensione Z

In queste settimane di totale vuoto mi sono dato alla lettura di fumetti a sfondo fantascientifico, uno tra questi è Captain America: Dimensione Z, che consiglio vivamente anche agli appassionati della mera fantascienza. 
Per qualcuno può sembrare strano accostare il patriottico Steve Rogers alla fantascienza, ma in realtà il capitano è molto avvezzo a ritrovarsi in situazioni di stampo Sci-Fi, basti pensare al fatto che Steve non è altro che il risultato di una sperimentazione scientifica mirata a migliorare i soldati sotto il profilo fisico. 
Dimensione Z ha una forte componente Sci-fi e per alcuni momenti ho perfino dimenticato che si trattasse di un fumetto Marvel. Per chi l'avesse letto, le ambientazioni ricordano molto Black Science di Remender e Scalera, d'altronde è proprio Remender lo sceneggiatore di Dimensione Z. 

Captain America si trova a fronteggiare una difficile scelta, ovvero quella di lasciarsi andare alla vita coniugale con Sharon, l'agente 13, che gli propone addirittura di convolare a nozze. Il tutto però passa radicalmente in secondo piano quando il capitano viene catturato grazie a una trappola da Arnim Zola, uno dei nemici storici di Captain America. 
Steve sarà catapultato nella dimensione Z, una sorta di universo parallelo dominato da Zola.
Zola in effetti è il vero e proprio Dio della dimensione Z, infatti la maggior parte delle creature che popolano le mostruose lande circostanti al castello dello stesso Zola sono create da Arnim stesso. 


In questi due volumi (Perduto nella Dimensione Z e Fuga dalla Dimensione Z) viene messo in
risalto soprattutto la forza d'animo del capitano e viene ancora una volta sottolineata la sua grande umanità, infatti Steve salverà il figlio di Zola ancora neonato e lo crescerà come figlio suo, allontanandolo dunque dalle grinfie del malvagio Arnim.
Ho apprezzato molto vedere un Captain America debole, un uomo vittima di una serie di eventi che lo porteranno a credere di aver creduto in un falso ideale. Steve si ritroverà sperduto non solo nella Dimensione Z, ma anche nella sua anima, nel suo modo di essere. Mi è piaciuto molo Zola come antagonista, certo la sua storia editoriale non si discute, ma in questi 12 numeri è riuscito a mettere in seria difficoltà il capitano, d'altronde è questo che un buon villain deve fare, distruggere le certezze dell'eroe, dargli quel colpo così ben assestato da trasformarlo per sempre, anche una volta terminata la vicenda. 

Le conseguenze post Dimensione Z sono piuttosto considerevoli. Steve sarà costretto a vagare per la Dimensione creata da Zola per 12 anni. Certo, sulla terra sono passati solo 30 minuti, ma in effetti il capitano ha passato più tempo nella Dimensione Z che a New York da quando è stato scongelato, quel mondo moderno che già gli sembrava "diverso", adesso è diventato quasi alieno. 
Ovviamente non va assolutamente dimenticata la terribile battaglia finale contro Zola, che porterà via a Steve davvero tanto. Insomma la carne al fuoco è davvero tanta e questo ciclo di 12 numeri ha davvero sconvolto l'intera mitologia del capitano a stelle e strisce. 

Un ottimo punto di partenza per i nuovi lettori che sono incuriositi da uno dei personaggi più emblematici della storia Marvel, tra le altre cose a breve uscirà Captain America: Civil War al cinema, quindi quale momento migliore per recuperare questa perla?  

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